Immacolata retorica

Dicembre 8th, 2012

Quando ero ragazzo nessuna azienda italiana si sarebbe sognata di esibire alcun attestato relativo a qualsivoglia normativa. Eppure, non c’era azienda né ditta artigiana che si sognasse di non rispondere della qualità del proprio lavoro: semplicemente rispondere del proprio operato costituiva la naturale condizione di ogni lavoro. Oltre che un mezzo per procurarsi “il da mangiare”, il lavoro rappresentava l’unica condizione per sentirsi parte della comunità.
Oggi non c’è azienda, per di più piena di titoli e certificazioni, che non offra (al posto della qualità del servizio) un perfettamente e inutilmente efficace e pervasivo sistema di risposta automatica… Certo, l’importante è far apparire l’attenzione verso l’interlocutore (che, guarda caso, è un cliente che paga per i suoi servizi) come parte dell’attenzione verso i propri clienti.

vietato fumare

vietato fumare

Tralascio di raccontare l’infernale percorso obbligatorio che tocca intraprendere per comunicare con le stesse aziende. Mi si consenta (Silvio docet) di dire che… ci prendono per il culo! È la modernità americana, baby! È la società dei powerpoint, la società degli startupper, del cottimo chiamato outsourcing: come dice Paolo Rossi, era meglio morire da piccoli.

vietato fumare

vietato fumare

Post scriptum: che cazzo di paese è un paese in cui tocca scegliere tra la salute o il lavoro?

Del resto, è quasi inverno…

Novembre 20th, 2012
autunno

autunno

Scosse da un vento immaginato,
danzano le foglie sui rami in allarme.
Del resto è quasi inverno,
e noi lì a raccontarci che non abbiamo freddo.
L’intonaco dei muri fa da sfondo
al quadro astratto che siamo,
mentre la notte ci espone
nella sua galleria oltremare.

...delle nebbie

...delle nebbie

Heidiland

Settembre 28th, 2012

Mentre me ne tornavo afflitto da claustrofobia dal concertone dell’Iguana in piazza della Repubblica (a proposito: chi occorre conoscere per essere autorizzati ad organizzare un concerto del genere nel centro storico di Firenze?), ho incontrato una delle più importanti armi di distruzione di massa del Giappone: Yoichi Kotabe, il papà di Heidi.

yoichi kotabe

Yoichi Kotabe, il papà di Heidi

Un signore tranquillo, gentile e un po’ spaesato che usciva sazio e soddisfatto dal ristorante Il Giova: evidentemente ha scambiato Stefano (il mitico fantasista-chef) per una Guardia Svizzera.
Sospetto che d’ora in poi l’unico dessert ammesso sarà la Bavarese.

Il Giova: risotto Poppea

Il Giova: risotto Poppea