Un accenno di vento mi spinge a salire dalla città verso Forte Belvedere. Questa calda serata di fine estate, qui in basso, si riverbera sulle pietre calde e antiche: fuggire per le colline fresche sarà un sollievo.
Con un po’ di giri a vuoto, riesco a parcheggiare dalle parti di viale Torricelli e da lì continuo a piedi. Stretta e incassata com’è, via San Leonardo non mi consentirebbe di parcheggiare eppoi – immagino – il traffico dovrebbe essere interdetto alle auto dei non residenti. Mi avvio in gentile compagnia di un’amica e di Ettore (un cane carlino lentissimo di cinque anni e dieci chili di struggente simpatia), scendendo in direzione del Forte e pregustando la calma e il silenzio di via San Leonardo. Fin dall’inizio vedo spuntare un’auto carica di ragazzi con la musica ad alto volume ed immagino, sorridendo, la voglia di trasgressione dei ventenni e i soliti furbi che riescono a “bucare” le zone pedonalizzate. Fatti pochi metri debbo constatare che i pochi furbi sono parecchi: la strada si stringe per l’ingombro pressoché continuo di auto parcheggiate con due ruote sullo stretto marciapiedi.
Inizio così a maledire il menefreghismo e l’arrogante presenza delle auto fra cui dobbiamo districarci cercando di fare attenzione al cane affinché non venga investito dal traffico da “ora di punta” che fluisce verso il viale dei colli.
Altro che soliti rari furbi! qui ci sono centinaia di fubi pigri e arroganti che in nome di un permissivo giovanilismo d’accatto hanno stravolto l’armonia di una strada.
Mi chiedo dove siano le inflessibili divise dei Vigili Urbani così pronte a colpire con ganasce carrattrezzi e salate multe nei luoghi inoffensivi della città in nome del “Regolamento”! Giusto, il regolamento. Ma, inspiegabilmente, i muti cartelli di divieto di sosta (zero-ventiquattro, pena la rimozione, si precisa) in via San Leonardo non valgono perché occorre pur assembrare e rendere felici i prepotenti che accorrono , e magari lasciarli strafare senza disturbo!
Ma tant’è, passo dopo passo arriviamo all’ingresso del Forte speranzosi di salire sulla terrazza-buona della città a bere qualcosa e a godersi lo spettacolo della immobile bellezza di Firenze, ma…
Due buttafuori (peraltro, gentilissimi) dell’organizzazione, mentre vanno e vengono imprecando e manovrando auto e moto inutilmente diretti al parcheggio già completo del Forte, ci fermano ricordandoci che i cani non possono entrare “perché c’è il pericolo che si buttino di sotto (!)”.
Il pensiero mi corre istantaneamente al presunto amore per gli animali strombazzato da tanti spot e agli inviti istituzionali a farsene cura e a non abbandonarli, e ovviamente a tutti gli “animali-bipedi-verticali” che – al contrario – possono e vogliono fare i loro comodi con la benedizione ed il silenzio di tutti.
Discretamente indispettito per la palese applicazione squilibrata degli squilibrati decreti (comunali?), decido di chiedere lumi alla centrale dei Vigili Urbani. Mi risponde un’operatrice a cui chiedo se per caso sappia della possibilità di sostare in via San Leonardo. Mi risponde con aria disturbata che non è tenuta a conoscere tutti i divieti delle strade cittadine e che ad ogni modo non hanno pattuglie a sufficienza per coprire tutte le aree (?). Il tono – ribadito dal responsabile del centro operativo che mi viene successivamente passato – è in ogni caso quello che farebbe sentire chiunque una sorta di vergognoso delatore che si permette di aumentare il già insopportabile carico di lavoro sopportato. Dimenticavo: ad ogni chiamata effettuata verso la centrale dei VV.UU., la voce di un nastro ci ricorda che la telefonata sarà registrata per scopi di polizia; come a dire: “occhio a quel che dite!”.
Decisamente, nel pensare al beneficio di un corretto rapporto istituzione-cittadino, mi vien da dire “lo stile non è acqua!”