(ovvero: di missili e semafori intelligenti)
Da circa tre mesi (ma forse da più tempo, occorrerebbe verificare fra le ordinanze o quant’altro del Comune di Firenze) su via di Villamagna laddove interseca via della Torretta sono spuntati due bei semafori. Dov’è la notizia e dov’è il problema? direte voi.
via di villamagna angolo via della torretta
Ebbene i due semafori in questione regolano inutilmente il traffico di passaggio consentendo a quanti vi incappano di esperire una pausa di riflessione – sia pure di una manciata di secondi – capace di favorire un po’ di allenamento delle nostre stanche sinapsi. Incappando quasi quotidianamente nella stessa obbligatoria pausa, giorno dopo giorno – o per meglio dire pausa dopo pausa – ho iniziato anch’io forzosamente a muovere alcune riflessioni fra me e me che vorrei condividere con il geniale artefice di tale allestimento.
via di villamagna angolo via della torretta
Dato che il traffico proveniente da Firenze in direzione Vallina è obbligato a svoltare unicamente in via della Torretta, mentre il traffico proveniente dalla direzione opposta può proseguire senza rallentamenti in direzione Firenze o tutt’al più, dando l’opportuna e inevitabile precedenza, girare a sinistra su via della Torretta, mi sono chiesto: ma non bastava un unico banale cartello indicante le direzioni di marcia consentite? Certo, questo avrebbe impedito di decorare com’è stato fatto un bel tabernacolo storico presente all’inizio di via della Torretta.
via di villamagna angolo via della torretta
Inoltre forse avrebbe consentito un risparmio di risorse pubbliche (costi dei semafori, centralina di sincronizzazione, blocco di cemento di un metro cubo, alimentazione elettrica, due belle transenne “griffate” Sas e i suddetti cartelli in bella vista) e private (il costo del carburante per le auto ferme e accese uniti ai pensieri misericordiosi dei cittadini).
via di villamagna angolo via della torretta
E i missili (intelligenti) direte voi a questo punto ‘icchè c’entrano? C’entrano c’entrano, perché ci centrano e ci entrano direttamente in quel posto tutte le volte che oltraggiati dalla incapacità o corruttela del funzionario di turno (ripeto: stupido o corrotto) – incuranti dell’invito alla pausa riflessivo-semaforica – ci auguriamo che gli venga un colpo (ma di quelli definitivi).