Archive for the ‘prepotenti & cafoni’ Category

Infinitamente

mercoledì, Febbraio 1st, 2012

Sembra che i nostri parlamentari si siano ridotti lo stipendio di circa 700€ netti. (Più o meno la multa che mi hanno fatto a Pontassieve per un parziale divieto di sosta: ero fuori di 50cm dalla riga di parcheggio)

...anche i robots si ribellano!

... ad un certo punto anche i robots si ribellano!

[Dedicato a Maurizio Cattelan: “Il voto è prezioso, TIENITELO”]

La malafede della classe politica è un lusso (loro) non tassabile

martedì, Gennaio 3rd, 2012

 

bordello

bordello

In merito alla questione Equitalia, sembra che Beppe Grillo (didascalizzato come “il popolare comico genovese” dall’illustrato Corsera) si sia permesso di affermare la necessità di «Capire le ragioni, oltre che condannare la violenza» e sommariamente analizzare la prassi dell’ente riscossore. Come conseguenza di questa legittima opinione, in tutto l’articolo oltre che irriderlo si tenta di indicarlo come uno scriteriato untore incendiario.
Ciliegina sulla torta vengono offerti come una ragionevole prova le autorevoli (ma de che?) opinioni nientepopodimeno che di Befera, Serracchiani e Capezzone.
A tal proposito mi sorviene che dai suddetti mai ho inteso d’aver udito sí tale sdegno a proposito dei privilegi da ladri di cui tutti loro si avvantaggiano coprendo in tal modo un vergognoso continuum vessatorio nei confronti dei peccatori. Si, peccatori e non necessariamente criminali. Cencio m’ha detto straccio.

PS: Mi sento vicino ad una preghiera e ad una speranza: un bel tumore al pancreas di Befera. [Un desiderio non può costituire un reato, no?] e buon anno!

Complici, traditori e macellai

domenica, Ottobre 23rd, 2011

Lo confesso: non ho mai avuto in gran simpatia il presidente Obama, né tantomeno il Nobel per la Pace – cortigiano e ingiustificato – che gli hanno attribuito. Mi è sempre sembrato fuffa: un progressista taroccato con la faccia color bronzo che alla fine fa la faccia di bronzo;  dispari nella sua incapacità di valutare caso per caso il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Bene l’Iraq e l’Afganistan, meno bene – anzi, male – l’Arabia Saudita e che ne so il Kazakistan per esempio. Le ultime esternazioni sulle “rivoluzioni arabe” e il ritiro “elettorale” dall’Iraq dimostrano – a mio avviso – una verità lapalissiana: è il solito gattopardo di turno, guerrafondaio e democratico se conviene.

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E veniamo ai nostri… esportatori di democrazia.

Non credo di poter essere annoverato fra gli estimatori del colonnello Gheddafi, ma la sensazione che gli attuali “vincitori” siano i protagonisti di una rivoluzione da operetta (ad essere gentili) permane e si rafforza. Tralascio la scontata considerazione sulla ridicola deferenza che tutti i capi di stato europei (e pure i super-vice-per-sempre come D’Alema) hanno tributato al Colonnello (pace all’anima sua), mentre mi sento schifato dell’ipocrisia scandalosa con cui hanno passato la sua efferata uccisione come una vittoria del Bene sul Male.

L’esibizione del cadavere del Rais nella macelleria di Misurata rappresenta perfettamente l’epifania di un Occidente debole e moribondo che non è più capace di proporre un modello vivibile di coesistenza se non con la forza delle proprie bombe intelligenti (sic!).

Benvenuti nella nuova era del colonialismo tecnologicamente sofisticato!

PS: Onore delle armi: con la sua scelta di restare in Libia e combattere, il Colonnello ha dimostrato di avere quelle palle che tanti capetti di casa nostra (Bossi compreso) agognano ma non possiedono. Requiem.