La malafede della classe politica è un lusso (loro) non tassabile

 

bordello

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In merito alla questione Equitalia, sembra che Beppe Grillo (didascalizzato come “il popolare comico genovese” dall’illustrato Corsera) si sia permesso di affermare la necessità di «Capire le ragioni, oltre che condannare la violenza» e sommariamente analizzare la prassi dell’ente riscossore. Come conseguenza di questa legittima opinione, in tutto l’articolo oltre che irriderlo si tenta di indicarlo come uno scriteriato untore incendiario.
Ciliegina sulla torta vengono offerti come una ragionevole prova le autorevoli (ma de che?) opinioni nientepopodimeno che di Befera, Serracchiani e Capezzone.
A tal proposito mi sorviene che dai suddetti mai ho inteso d’aver udito sí tale sdegno a proposito dei privilegi da ladri di cui tutti loro si avvantaggiano coprendo in tal modo un vergognoso continuum vessatorio nei confronti dei peccatori. Si, peccatori e non necessariamente criminali. Cencio m’ha detto straccio.

PS: Mi sento vicino ad una preghiera e ad una speranza: un bel tumore al pancreas di Befera. [Un desiderio non può costituire un reato, no?] e buon anno!

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