Eppoi ci sono i ricordi…

Agosto 1st, 2016

Mio nonno Alessandro, che non ho conosciuto direttamente, era infermiere all’ospedale di Recanati. Morì prima che io nascessi. Ricordo che quand’ero un bambino di pochi anni sua moglie -mia nonna Genoveffa, un autentico monumento di napoletanità- riceveva praticamente ogni sabato il saluto e l’omaggio di gente comune, i più erano contadini.
Polli e uova erano parte integrante di quel saluto e di quell’omaggio, e non erano mazzette di deferenza equivoca, erano attestati di riconoscente tenerezza in ricordo del nonno e della sua umanità. Più volte nel corso degli anni mi è ritornato quel ricordo, ed ho pensato che non ho mai conosciuto infermieri a cui venisse offerto quel tributo di memoria. Altri tempi e altra Sanità.
Oggi Roberto avrebbe compiuto 52 anni, in altri tempi e con un’altra Sanità. Ciao Roberto, e scusaci se siamo impegnati a parlare dell’Isis invece di conservare il rispetto per la vita dignitosa delle persone.

Ciao Roberto, ciao.roberto_karlo006

C’è Banka e Banca

Maggio 9th, 2016

Forse mai un direttore generale anomalo fu più azzeccato perché occorre capire che quanto sto per dire non è suffragato da una conoscenza dell’individuo bensì da un’impressione, e qui trattiamo spesso di impressioni.
L’appeal del sistema bancario oggi non è mai stato così degradato nella coscienza comune ma incontrare Alberto Silvano Piacentini equivale a farsi una chiacchierata con un fratello maggiore.
Le sue incertezze sono umane, il suo modo di raccontare si sforza di comprendere l’ignoranza dell’interlocutore, il suo parlare del sistema bancario include il disappunto per alcune regole europee o propriamente italiane alquanto discutibili. In questo caso il riferimento è evidente verso le regole che impongono sostanzialmente un accorpamento del sistema bancario non sempre scevro di interessi particolari.
È un uomo che crede profondamente nella sapienza dell’interlocutore, che crede nell’educazione, nella cultura.
Alla domanda “quanto avete investito in formazione?” risponde candidamente che lui da direttore generale almeno non ha ridotto l’investimento negli ultimi anni, il che equivale a dire che, rispetto agli altri, l’impegno è confermato.
Una sola crepa evidente ho notato, cioè quando cercando informazioni sull’impegno della banca (la Carismi di San Miniato) nei confronti della conoscenza del territorio (data quasi per scontata viste le intenzioni dell’individuo) in pratica ho ottenuto di sapere che la banca stessa non ha una squadra dedicata alla conoscenza del territorio in cui opera, alla conoscenza delle persone che abitano quel territorio, alla conoscenza dei problemi e delle necessità di quella comunità. Forse questo è l’unico neo che ha sfiorato l’incontro. Quand’è che le banche si renderanno conto che il rapporto locale non può essere sacrificato, per esigenza di profitto, al rapporto globale?

[PS: un grazie a Aldo Grandi e al suo corso di giornalismo]

 Alberto Silvano Piacentini e Aldo Grandi

Alberto Silvano Piacentini e Aldo Grandi

Delafìa! dicono a Viareggio

Febbraio 21st, 2016

Pensiero della sera (32):

Stasera voglio trattare due temi che mi stanno a cuore e –ad esser sinceri– anche a testicoli… ma veniamo al dunque.
1) Mi chiedo da molti anni com’è che –indipendentemente dai loro capi, padroni, criminali, superiori o altro– il mondo dei servi non presenta alcuna differenziazione? È come se nella catena evolutiva un organismo, tra l’altro diffuso come le piattole, venga dimenticato dal processo evolutivo. Fateci caso, mentre possono esistere padroni più o meno buoni, briganti più o meno crudeli, finanzieri più o meno spregiudicati e amorali, comandanti più o meno severi o sadici, quello dei servi resta un mondo indifferenziato e letalmente immoto: servi, appunto.
2) Il mondo dei palloni gonfiati che se la tirano –forse a causa degli estrogeni (traduzione: eccessiva disponibilità di denaro e potere)– è ogni giorno più affollato, forse in virtù del fatto che il trend attuale del potere (e del “management” che lo gestisce) è quello di “armarsi” di cortigiani e incompetenti palloni gonfiati, utili a stendere una cortina di fumo attorno alla loro smidollata pochezza inviperita e arrogante. La cosa curiosa è rappresentata dal fatto che c’è una relazione di reciproca esponenzialità fra i due fenomeni: tanto maggiore è il numero dei mascalzoni al potere (in tutti i campi, non ultimo quello dei comparti cosiddetti “produttivi”) tanto più è grande l’aumento (esponenziale appunto) dei #serviecortigianicheselatirano* in circolazione.

Grazie, Viareggio!

[*nota: cortigiani è il nome “gentile” dello stesso personaggio di sempre, il servo]

inventario degli uccelli

“Inventario degli uccelli”, pubblicato. Poi esiste lo “Inventario dei Quaquaraquà”, impubblicabile, troppi volumi.

PS: […] l’umanità … la divido in cinque categorie: gli uominii mezz’uominigli ominicchii (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà (Sciascia).