Archive for the ‘prepotenti & cafoni’ Category

Immacolata retorica

sabato, Dicembre 8th, 2012

Quando ero ragazzo nessuna azienda italiana si sarebbe sognata di esibire alcun attestato relativo a qualsivoglia normativa. Eppure, non c’era azienda né ditta artigiana che si sognasse di non rispondere della qualità del proprio lavoro: semplicemente rispondere del proprio operato costituiva la naturale condizione di ogni lavoro. Oltre che un mezzo per procurarsi “il da mangiare”, il lavoro rappresentava l’unica condizione per sentirsi parte della comunità.
Oggi non c’è azienda, per di più piena di titoli e certificazioni, che non offra (al posto della qualità del servizio) un perfettamente e inutilmente efficace e pervasivo sistema di risposta automatica… Certo, l’importante è far apparire l’attenzione verso l’interlocutore (che, guarda caso, è un cliente che paga per i suoi servizi) come parte dell’attenzione verso i propri clienti.

vietato fumare

vietato fumare

Tralascio di raccontare l’infernale percorso obbligatorio che tocca intraprendere per comunicare con le stesse aziende. Mi si consenta (Silvio docet) di dire che… ci prendono per il culo! È la modernità americana, baby! È la società dei powerpoint, la società degli startupper, del cottimo chiamato outsourcing: come dice Paolo Rossi, era meglio morire da piccoli.

vietato fumare

vietato fumare

Post scriptum: che cazzo di paese è un paese in cui tocca scegliere tra la salute o il lavoro?

E chi se ne frega!

giovedì, Agosto 23rd, 2012

A quanto pare (ce ne dà notizia una galleria de “La Repubblica” corredata da numerose immagini) in un’intervista al The Ophram Magazine il presidente Barak Obama – parlando di sua moglie Michelle – racconta: “La baciai e aveva il sapore di cioccolato”. Personalmente non so dove l’abbia baciata ma il luogo indicato è ormai preda di una sorta di pellegrinaggio di deficienti emozionati. Come ci precisa il profondissimo quotidiano italiano, il mitico luogo è a Chicago all’angolo tra Dorchester Street e la 53esima strada.

 cazzo che notizia!

(da La Repubblica) "cazzo che notizia!"

Leggendo avidamente l’articolo sono stato preso da una morsa d’invidia.

Una fredda sera dello scorso inverno stavo rientrando a casa quando in preda agli spasmi che colpiscono i vecchietti come me alla prostata, non ho avuto alternative: guardandomi attorno con timore e vergogna ho dovuto orinare contro un muro tappezzato da vecchi manifesti in via Laura, a Firenze.

firenze, via laura

firenze, via laura

Orbene, non pretendo una targa completa di foto come quella di Obama (ché non sarebbe il caso) ma, visto che gli hanno dato il Nobel ancora prima di averlo meritato, pretendo una semplice targa per futuri meriti con scritto: “Karlo l’ha fatta qui”.

(Vogliono venderci la nostra) Pelle

martedì, Agosto 14th, 2012
Viareggio

Viareggio

Certe idee e certe abitudini – si sa – si rafforzano le une con le altre creando un trend molto seguito. Questo governo (sostenuto da una pletora di mascalzoni di destra sinistra e centro) non pago del fatto che sia riuscito a sostenere uno spread intorno a 500 punti (mentre col precedente governo saremmo già oltre i 1200), lamenta velatamente un’ingerenza della magistratura nella gestione della politica industriale (magari tralasciando la considerazione che, nonostante la crisi, resta in vigore da sempre il diritto e la speranza di non morire a causa del lavoro). Del resto – Marchionne docet – anche la Fiat rivendica la libertà di opporsi alla sentenza che prevedeva la riassunzione di 145 operai di Pomigliano iscritti alla Fiom.

Viareggio, distributore di pelle

Viareggio, distributore di pelle

Ebbene, Viareggio la vacanziera, si propone già come la terra delle soluzioni per non vendere cara la pelle di chi lavora, anzi per venderla a buon mercato, dato che il declino della terra dorata di Versilia si vede e si tocca con mano (merito di intere giunte di incapaci di destra e di sinistra, sostenute da un consistente gruppo di occupanti del litorale solo formalmente pubblico). Benvenuti in Italia!